Yari Miele / X 2024 ... Fulmine

 



Yari Miele was born in Cantù in 1977. He graduated in painting from the Brera Academy of Fine Arts in Milan in 2003, where he attended workshops led by Carla Accardi, Gilberto Zorio and Corrado Levi in 2000 and 2002. From 2013 to 2024, he was co-director of MARS (Milan Artist Run Space) and worked for a long time as an assistant to artist Corrado Levi.

Lightning, in its sudden and intense appearance, changes our perception of the world in a way that goes far beyond a purely retinal phenomenon. In a split second, it produces a visual transformation that not only changes the colours of our surroundings, but also makes us reflect on the nature of perception itself.

In retinal terms, it is a disruptive moment: it overstimulates the eye's photoreceptors, the perception of colour and light is distorted, and for a moment colours are distorted, bright contrasts dominate while softer tones are blurred. But this physical effect is only the beginning. The flash interrupts the continuity of our visual experience and forces us to look at the world differently for a moment, in an extreme, almost surreal light that rips us away from our normality.
This sudden change in the perception of colour opens up new possibilities for reflection on light and darkness, on the structure of visibility and invisibility. The flash brings us closer to the duality of light and shadow in its sharpest form: the lightning-like illumination and the immediate disappearance into darkness. This brief moment of illumination allows us to see the world in its extreme light - things appear sharper, more intense and at the same time more fleeting. The sudden transformation of colours caused by lightning reminds us how unstable and changeable our perception is.
Lightning shows us that what we see is not stable and permanent, but constantly changing. In a moment of bright light, what was previously familiar becomes unfamiliar and what was in the shadows becomes visible. Lightning reveals and conceals at the same time, it challenges our usual sensory perceptions.
This phenomenon relates to the basic idea in philosophy that our perception of the world is always selective and fragmentary. The flash as sudden interruption makes it clear that our perception of colour is not simply a passive representation of reality, but an active and constantly interpretative process. It forces us to become aware of the discontinuities that characterise our everyday perception and reminds us that what we see is always only a fraction of what exists.

The flash thus represents a kind of moment of realisation, a sudden flash of truth that immediately disappears again. It emphasises how transient our knowledge of the world is and how much it depends on the fleeting conditions of perception.
The flash thus symbolises the limits of our perspectives and the moments when these limits are briefly broken. As in a painting that works with extreme contrasts of light and dark, lightning forces us to look with new eyes at the subtle nuances of our perception and its fragility.
In short, lightning is not just a natural phenomenon that changes the colours of its surroundings. It helps us reflect on the dynamics of perception, how light and colour, visibility and invisibility constantly interact with each other and shape our understanding of the world.




Yari Miele nasce a Cantù nel 1977. Si laurea in pittura presso l' Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel 2003, dove nel 2000 e nel 2002 segue i workshop condotti da Carla Accardi, Gilberto Zorio e Corrado Levi. Dal 2013 al 2024 è stato co-direttore di MARS (Milan Artist Run Space) e ha lavorato per lungo tempo come assistente dell'artista Corrado Levi.

Il fulmine, nella sua improvvisa e intensa apparizione, cambia la percezione del mondo in un modo che va ben oltre il fenomeno puramente retinico. In una frazione di secondo, produce una trasformazione visiva che non solo cambia i colori di ciò che ci circonda, ma fa anche riflettere sulla natura stessa della percezione.
In termini retinici, esso è un momento dirompente: sovrastimola i fotorecettori dell'occhio, la percezione del colore e della luce viene distorta, e per un attimo i colori sono falsati, i contrasti accesi dominano mentre i toni più tenui vengono sfumati. Ma questo effetto fisico è solo l'inizio. Il flash interrompe la continuità della nostra esperienza visiva e ci costringe a guardare il mondo in modo diverso per un momento, in una luce estrema, quasi surreale, che ci strappa dalla nostra normalità.
Questo improvviso cambiamento nella percezione del colore apre nuove possibilità di riflessione sulla luce e sul buio, sulla struttura della visibilità e dell'invisibilità. Il flash ci avvicina alla dualità tra luce e ombra nella sua forma più nitida: l'illuminazione simile a un fulmine e l'immediata scomparsa nell'oscurità. Questo breve momento di illuminazione ci permette di vedere il mondo nella sua luce estrema - le cose appaiono più nitide, più intense e allo stesso tempo più fugaci. L'improvvisa trasformazione dei colori causata dal fulmine ci ricorda quanto sia instabile e mutevole la nostra percezione.
Il lampo ci mostra che ciò che vediamo non è stabile e permanente, ma in continuo cambiamento. In un momento di luce intensa, ciò che prima era familiare diventa sconosciuto e ciò che era nell'ombra diventa visibile. Il lampo rivela e nasconde allo stesso tempo, mette in discussione le nostre abituali percezioni sensoriali.
Questo fenomeno si riferisce all'idea di base della filosofia secondo cui la nostra percezione del mondo è sempre selettiva e frammentaria. Il flash come interruzione improvvisa chiarisce che la nostra percezione del colore non è semplicemente una rappresentazione passiva della realtà, ma un processo attivo e costantemente interpretativo. Ci costringe a prendere coscienza delle discontinuità che caratterizzano la nostra percezione quotidiana e ci ricorda che ciò che vediamo è sempre solo una frazione di ciò che esiste.
Il flash rappresenta quindi una sorta di momento di realizzazione, un lampo improvviso di verità che immediatamente scompare di nuovo. Sottolinea quanto sia transitoria la nostra conoscenza del mondo e quanto dipenda dalle condizioni fugaci della percezione. 
I lampo simboleggia quindi i limiti delle nostre prospettive e i momenti in cui questi limiti vengono brevemente infranti. Come in un dipinto che lavora con contrasti estremi di luce e buio, il fulmine ci costringe a guardare con occhi nuovi le sottili sfumature della nostra percezione e la sua fragilità.
In sintesi, il fulmine non è solo un fenomeno naturale che cambia i colori dell'ambiente circostante. Ci aiuta a riflettere sulle dinamiche della percezione, su come la luce e il colore, la visibilità e l'invisibilità interagiscono costantemente tra loro e danno forma alla nostra comprensione del mondo.