Randolf Pirkmayer was born in Bad Gastein (Austria) in 1942. After attending the University of Music, the Mozartheum in Salzburg and the University of Architecture in Vienna, he took his first steps with experimental music (Café Einstein in Vienna), concert installations, musical works and the construction of sound instruments. Randolf has also created video works and installations. As a sculptor, he also works with stone, wood and iron and develops ‘directional music’ seen as an artistic concept of elemental music.
He lives and works between Osterzell, Germany and Ortonovo, Tuscany.
The interference between two waves of different lengths, but close together, causes alternating constructive and destructive interference. This causes the amplitude of the resulting wave to change periodically. This phenomenon is known as beating ("Schwebung" in german).
In the print presented here, a section of an imaginary mask is superimposed on itself. It is a game that aims to move away from familiar patterns of vision and interpretation to deal with the concept of ‘the world’ in an alternately constructive and destructive manner.
Randolf Pirkmayer nasce a Bad Gastein (Austria) nel 1942. Dopo aver frequentato l'università di musica, il Mozartheum di Salisburgo e l'università di architettura di Vienna, ha intrapreso le prime azioni con la musica sperimentale (Café Einstein di Vienna), le installazioni concertistiche, opere musicali e la costruzione di strumenti sonori. Randolf ha creato anche opere opere video e installazioni. Come scultotore, lavora con la pietra, legno e ferro e sviluppa la “musica direzionale” vista come un concetto artistico di musica elementare.
Vive e lavora tra Osterzell (Germania) e Ortonovo, Toscana.
L'interferenza tra due onde di lunghezza diversa, ma vicine, provoca un'interferenza costruttiva e distruttiva alternata. Questo fa sì che l'ampiezza dell'onda risultante cambi periodicamente. Questo fenomeno è noto come battimento ("Schwebung" in tedesco).
Nella stampa qui presentata, una sezione di una maschera immaginaria è sovrapposta a se stessa. Un gioco che mira ad allontanare gli schemi familiari di visione e interpretazione per affrontare il concetto di “mondo” in modo alternativamente costruttivo e distruttivo.