Ulrike Mundt / X 2024 ... Kreuz

 




Ulrike Mundt was born in 1976 in Wismar, Germany. From 2001 to 2002 she studied at the Amsterdam Academy of Fine Arts (Rijksakademie van Beeldende Kunsten Amsterdam) and from 2003 to 2005 at the Dresden Academy of Fine Arts (Hochschule für Bildende Künste Dresden), Germany. Here, after graduating in sculpture, in 2007 she obtained her master's degree in sculpture. Ulrike Mundt lives and works in Dresden, Germany.

The cross is one of the oldest and most powerful symbols in human history and it is impossible to imagine any cultural context without it. Its significance extends far beyond religious contexts and unfolds on several levels in artistic discourse with a sometimes contradictory message.
Artists such as Kazimir Malevich chose the cross as the motif of their works, radically renegotiating its meaning. Malevich reduced the cross to its basic geometric form, thus stripping it of its religious content. In Suprematism, the cross becomes a symbol of abstraction, an interface between the material and the immaterial. Here, the cross is understood not only as a form, but also as an expression of the metaphysical dimension of existence.
Ulrike Mundt also takes up the cross, but from the outset does not allow herself to be drawn into its layers of meaning. Instead, she focuses on the materiality of the object: whether it is surrounded by perfect layers of lacquer, as a pointed metal object or in the form of rough ceramic, the cross acquires the meaning of a pure object. It lingers in its own appearance without becoming symbolically overloaded. This idea is also reflected in this woodcut and its graphic appearance, whose elusive outline is reminiscent of a spontaneous hand drawing. A sign that simply wants to be a sign.





Ulrike Mundt nasce nel 1976 a Wismar, Germania. Dal 2001 al 2002 studia presso l'Accademia di Belle Arti di Amsterdam (Rijksakademie van Beeldende Kunsten Amsterdam) e dal 2003 al 2005 presso l'Accademia di Belle Arti di Dresda (Hochschule für Bildende Künste Dresden), Germania. Qui, dopo essersi diplomata in scultura, dal 2005 al 2007 ottiene il master in scultura. Ulrike Mundt vive e lavora Dresda, Germania.

La croce è uno dei simboli più antichi e potenti della storia dell'umanità ed è impossibile immaginare qualsiasi contesto culturale senza di essa. Il suo significato si estende ben oltre i contesti religiosi e si dispiega a più livelli nel discorso artistico con un messaggio a volte contraddittorio.
Artisti come Kazimir Malevich hanno scelto la croce come motivo delle loro opere, rinegoziandone radicalmente il significato. Malevich ha ridotto la croce alla sua forma geometrica di base, spogliandola così del suo contenuto religioso. Nel Suprematismo, la croce diventa un simbolo di astrazione, un'interfaccia tra materiale e immateriale. In questo caso, la croce è intesa non solo come forma, ma anche come espressione della dimensione metafisica dell'esistenza.
Anche Ulrike Mundt riprende la croce, ma fin dall'inizio non si lascia coinvolgere dai suoi livelli di significato. Si concentra invece sulla materialità dell'oggetto: che sia circondata da perfetti strati di lacca, come oggetto metallico appuntito o sotto forma di ceramica grezza, la croce acquisisce il significato di puro oggetto. Essa si sofferma nella propria apparenza senza sovraccaricarsi simbolicamente. Questa idea si riflette anche in questa xilografia e nel suo aspetto grafico, la cui linea di contorno sfuggente ricorda un disegno a mano spontaneo. Un segno che vuole semplicemente essere un segno.